29 settembre, 2013

HONDURAS - Il Caso Berta Caceres (COPINH): il collasso dello stato di diritto in Honduras.

HONDURAS - Il Caso Berta Caceres (COPINH): il collasso dello stato di diritto in Honduras.

L'ordine di custodia cautelare emesso contro Berta Caceres è l'ennesima dimostrazione che lo Stato di Diritto in Honduras e' al collasso. Stato di diritto che da decenni soffre enormi deficienze, ma che in seguito al Colpo di Stato del 2009, è stato ridotto in cenere dai gruppi impresariali militari e politici istigatori dell'assalto al potere legislativo e giudiziale.

La persecuzione nei confronti di Berta, Tomas e Aurelio non è altro che la persecuzione contro il popolo Lenca, i popoli indigeni e i movimenti sociali, eroici difensori dei beni comuni di cui l' elite di potere pretende appropriarsi per un proprio tornaconto economico. 

Attraverso una campagna mediatica orientata a mettere in cattiva luce la lotta del popolo Lenca, accompagnata dalla ostinazione degli operatori di giustizia al servizio del capitale nazionale e straniero, si vuole mettere a tacere la voce del popolo, senza rendersi conto che i Lenca di Rio Blanco stanno difendendo il loro fiume con un impegno sconosciuto a quella gente intrappolata nella schiavitù del sistema feudale imperante in Honduras.

Lo stato ha violato sistematicamente il diritto alla Consultazione e al Consenso, Preventivo, Libero e Informato (CPLI); ignorando Convenzioni e Dichiarazioni firmate e ratificate da quasi 20 anni. I consiglieri giuridici dell'Amministrazione Lobo, per ignoranza o per omissione predeterminata hanno snaturato il CPLI, minando lo "ius cogens" uno dei principi fondamentali del diritto imperativo che protegge gli interessi collettivi fondamentali.
Disgraziatamente i golpisti e i loro amici imbroglioni antepongono l'importanza del capitale agli interessi del popolo.

La morte dei fiumi attraverso la costruzione di dighe, senza tenere in conto le conseguenze del cambio climatico nel sistema delle precipitazioni pluviali, indica la mancanza di visione in relazione ai flussi ecologici e le gravi conseguenze che avrà l'intensificarsi del fenomeno del "niño" nei prossimi anni. Impresari e funzionari statali si trasformano in complici dell'uccisione della maggioranza dei fiumi, perché sono minacciati dal piccolo gruppo di famiglie che approfittano dei prestiti del Banco Centroamericano di Integrazione Economica (BCIE) e dei meccanismi dello Sviluppo Sostenibile (MDL) delle Nazioni Unite.

La campagna di mistificazione messa in piedi da DESA, società implicata nella persecuzione di Berta Caceres, è arrivata fino all'inverosimile, creando false pagine web nelle reti sociali a nome del COPINH, dove è stato anche caricato un video di youtube dove si mostra l'assassinio a bruciapelo di Tomas Garcìa compiuto da membri dell'esercito lo scorso 15 giugno. E' evidente la mentalità fascista degli impresari e dei loro sbirri, che in nessun momento nascondono la loro volontà di aggressione per ottenere il controllo sociale attraverso il terrore.

Insistere con l'incarceramento di Berta e la criminalizzazione del COPINH significa solo distruggere quello che rimane dello Stato di Diritto.

Sambo Creek, La CEIBA, Atlantida (Honduras) 26 Settembre 2013.
Organización Fraternal Negra Hondureña, OFRANEH

24 settembre, 2013

Honduras: Bertha Caceres condannata alla prigione

21 settembre 2013

La festa popolare, la tensione, la speranza, le parole, le canzoni, la presenza di molta gente, è l'ambiente che si vive davanti al Palazzo di Giustizia de La Esperanza nonostante sia stato annunciato che la compagna Berta sia stata condannata alla prigione e i compagni Aureliano Molina e Tomas Gomez siano stati condannati a misure sostituive.
Link:
- Bertha Cáceres después de la sentencia (audio) Parole di Bertha dopo la sentenza
- Bertha Cáceres: “Me declaro perseguida política y prisionera de conciencia“ Mi dichiaro perseguitata politica e prigioniera di coscienza
-        Comunicado Cofadeh “Linchamiento judicial contra coordinadora del COPINH“ Lingiamento giudiziale contro il coordinamento del COPINH

-        Comunicado Ofraneh “Administración Lobo dicta prisión contra líder Lenca, Bertha Cáceres“ L'amministrazione di Lobo condanna alla prigione lider Lenca, Bertha Caceres
-         
Queste sono state le parole del compagno Aureliano Molina “Rettifichiamo la nostra posizione dignitosa con autodeterminazione e sovranità, succeda quello che succeda e ci costi quello che ci costi lo assumeremo come popolo e lo assumeremo perchè non vogliamo delegittimare la lotta dei popoli organizzati nella lotta del COPINH. Entriamo ad aspettare la decisione della Giudice, si mormora che sarà chiesta la prigione preventiva per tutti e tre, allora non dobbiamo fermarci. Non dobbiamo preoccuparci, bisogna continuare a lottare per i popoli che lottano per una vita dignitosa e giusta”.
Da parte sua il compagno Tomàs Gòmez ha detto: “Come COPINH vogliamo dirvi che è importante la lotta, una delle accuse che ci vengono rivolte è di gridare i nostri slogan, è queto un delitto?” Nooooo, grida la gente, con forza e determinazione. “Per esempio gridiamo che “il popolo unito non sarà mai vinto”e “Acqua ed energia non sono mercanzia” . Oggi difendere le risorse naturali e rivendicare la difesa del territorio è un delitto e come popolo indigeno non possiamo permettere, in base alla convenzione 169 della OIT1, che questo continui così. Faremo tutto il possibie per citare in giudizio questi signori, abbiamo visto il pubblico ministero come fosse un legale della DESA 2, che barbarità vivere in un paese come questo”. E conclude dicendo “Non dobbiamo sentirci spaventati, dobbiamo lottare, privatizzare l'acqua è privatizzare la vita e cosa lasceremo in eredità ai nostri figli? Dobbiamo avere alto il morale, costi quello che costi”. E la gente ha risposto, contagiata da questo spirito valoroso “Viva Tomas, Viva Aureliano e Viva Bertha!”
La Rete nazionale dei Difensori insieme a molte organizzazioni a livello nazionale è onorata di far parte di questa festa libertaria per i nostri beni comuni e la non criminalizzazione delle nostre difensiore e difensori!
L'avvocato Victor Fernanndes nelle sue dichiarazioni appunta “ Le misure sostitutive per Aureliano Molina e Tomas Gomez del COPINH sono: firmare ogni quindici giorni, non avvicnarsi alle zone dove sono successi i fatti e rimanre sotto la responsabilità dell'Avvocato difensore, mentre per la compagna Bertha Caceres è stata presa l'illegittima decisione della prigione, per cui oggi è stato emesso un ordine di cattura”.
In modo irresponsabile e temerario è stato anche dato l'ordine di sgombero dell'occupazione della strada che è stata mantenuta  per più di sei mesi con un'azione pacifica e legittima di resistenza delle compagne e compagni lenca e del COPINH.
L'avvocato Fernandez segnala che i capi d'accusa non hanno a che vedere con il loro lavoro e che un'evidente violazione della Convenzione 169 e di altre convenzioni internazionali, e anhce che il comportamento del Pubblico Ministero è contraddittorio con il suo mandato.
Ha annunciato che verrà presentato un Ricorso in appello e presuppone che verrà risolto dal Tribunale di Comayagua che corrisponde a questa zona.
Il compagno e avvocato Fernandez dichiara che quest atto sostituisce una strumentalizzazione della giustizia a favore degli interessi di un'impresa. “Tutto è incerto, se siamo realisti vi è la certezza che gli interessi sono al servizio di interessi transnazionali.  Pepe3 ha persino concocato a lideres usurpatori, c'è l'intenzione di rendere più profonda la criminalizzazione. E' preoccupante, irrispettuoso nei confronti dei diritti dei popoli” e conclude reiterando che “Di fronte a questa ingiustizia, come professionisti e cittadini dobbiamo continuare fino a che prevalga la giustizia per i popoli indigeni e delle loro giuste lotte”
Dichiarazioni di Bertha Caceres, Coordinatrice generale del COPINH, dopo la decisione della prigione preventiva per lei e dello sgombero dell'occupazione della strada Rio Blanco.
“Grazie per il gesto di soldarietà nazionale e internazionale, di mobilitazione contundente che ha realizzato il COPINH, organizzazioni sorelle e le forze sociali e politiche progressiste che si sono unite alla lotta del COPINH.
Condanniamo la decisione della Corte, la Giudice Lissien Lisseth Knight Reyes che ha copiato l'ordine dell'Impresa  Desarrollos Energéticos, sappiamo che ci sono state pressioni dall'alto, la DESA aveva già in mano la sentenza, questa è la giustizia che c'è in Honduras.
Respingiamo la sentenza, le condanne, le accuse, è chiaro che il delitto è difendere i fiumi, l'acqua, evitare che i beni comuni cadano in mano delle imprese private,. DESA si è basata su una concessione illegale ed illegittima e abbiamo denunciato ciò al Congresso Nazionale, cominciando dal  SERNA4 che ha concesso illegalmente questa concessione. Ci troviamo terribilmente indifesi al tenere questo tipo, Rigoberto Cuellar, come Sostituto Procuratore.
Nonostate la decisione, ci manteniamo degne, con la fronte alta, non fermeranno il processo della lotta di emancipazione in difesa dei territori, del fiume, della spiritualità del popolo Lenca. Si sbagliano se pensano che con questa decisione fermeranno la lotta del popolo Lenca.
Dicono che è un delitto gridare i nostri slogan, che siamo agitatori di masse, che le poesie sulla nostra pagina web sono istigazione, l'avvocato Cantillana sta fondando le sue accuse sul razzismo, si riferisce al popolo indigeno come ignorante e ciò è razzismo e noi lo condanniamo.
La sentenza è stata notificata all'Avvocato Victor Fernandez che è stato accusato delle stesse cose in Atlantida, e ciò vuol dire volerci lasciare senza i nostri difensoi.
Hanno ordinato lo sgombero e vogliamo chiedere alla Giudice Knight, come le viene in mente ordinare uno sgombero, come può essere sgomberato un popolo dal suo proprio terriorio quando lo Stato stesso è obbligato a garantire e rispettare il suo territorio e la sua vita? Siamo in contatto con organizzazioni internazionali per denunciare l'espulsione dal nostro stesso territori. Condanniamo anche la presenza militare nella zona attraverso l'Operazione “Libertad”.
Facciamo un appello alla comunità nazionale e internazionale, alle comunità indigene in special modo alla grande giornata di lotta in difesa della cultura e spiritualità, perchè non faremo un passo indietro, in qualsiasi luogo saremo continueremo ad andare avanti ben afferrati a ciò che ci ha insegnato Lempira5.

Mi dichiaro perseguitata politica e come prigioniera di coscienza, non è qualcosa di slegato dal contesto, la lotta giuridica è una delle lotte, aumentare la nostra capacità di mobilitazione è un'altra. Si estenderà la lotta territoriale nelle zone, in difesa dell'autonomia indigena, a Intibucà, Lempira, La Paz, Santa Barbara, raddoppieremo gli sforzi perchè non ci umiglieranno, non ci sentiamo umigliate!
Questi giudici si esibiscono in ignoranza e servilismo e sappiamo che si stanno preparando per profondizzare la criminalizzazione, castigare il COPINH davanti al movimento sociale e di fronte a questa repressione bisogna sollevarsi con forza.
Il COPINH non rimane senza testa, ha una capacità degna e ferma di continuare sempre avanti!

Note:
1 Convenzione 169 della OIT: La Convenzione ILO 169 sui diritti dei popoli indigeni e tribali è stata adottata nel 1989 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), un’agenzia delle Nazioni Unite. La Convenzione riconosce ai popoli indigeni un insieme di diritti fondamentali, essenziali alla loro sopravvivenza, tra cui i diritti sulle terre ancestrali e il diritto di decidere autonomamente del proprio futuro.
Attualmente, la Convenzione costituisce l’unico strumento legislativo internazionale di protezione dei diritti dei popoli indigeni. Ratificandola, gli stati si impegnano a garantire in modo efficace l’integrità fisica e spirituale dei popoli indigeni e a lottare contro ogni forma di discriminazione nei loro confronti.

2 DESA: DESARROLLOS ENERGÉTICOS S.A. È un'impresa privata nata nel 2008 con lo scopo di sfruttare le risorse idroelettriche dell'Honduras.

3 Pepe: Porfirio Lobo Sosa, attuale presidente dell'Honduras.

4 Secretaría de Recursos Naturales de Honduras

5 Lempira: eroe nazionale del XVI secolo, che guidò i popoli indigeni nella resistenza contro i conquistatori spagnoli.




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        Convenzione 169 della OIT: La Convenzione ILO 169 sui diritti dei popoli indigeni e tribali è stata adottata nel 1989 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), un’agenzia delle Nazioni Unite. La Convenzione riconosce ai popoli indigeni un insieme di diritti fondamentali, essenziali alla loro sopravvivenza, tra cui i diritti sulle terre ancestrali e il diritto di decidere autonomamente del proprio futuro.
      Attualmente, la Convenzione costituisce l’unico strumento legislativo internazionale di protezione dei diritti dei popoli indigeni. Ratificandola, gli stati si impegnano a garantire in modo efficace l’integrità fisica e spirituale dei popoli indigeni e a lottare contro ogni forma di discriminazione nei loro confronti.
2    DESA: DESARROLLOS ENERGÉTICOS S.A. È un'impresa privata nata nel 2008 con lo scopo di sfruttare le risorse idroelettriche dell'Honduras.
3    Pepe: Porfirio Lobo Sosa, attuale presidente dell'Honduras.
4    Secretaría de Recursos Naturales de Honduras
5    Lempira: eroe nazionale del XVI secolo, che guidò i popoli indigeni nella resistenza contro i conquistatori spagnoli.

appello a sostegno del Copinh – FIRMATE E DIFFONDETE


Venerdì 20 settembre 2013 il pubblico ministero del Tribunale de La Esperanza, Intibucá, Honduras, ha ordinato l’arresto preventivo per Bertha Caceres Flores, coordinatrice del Copinh, organizzazione indigena lenca, nell’ambito di un processo istruito a seguito della denuncia delle imprese che stanno costruire una diga e una centrale idroelettrica sul fiume che fornisce acqua alle nella comunità di Rio Blanco, le multinazionali DESA e Sinohydro. E domani, 25 settembre, dovrebbe essere emesso l’ordine di cattura nei suoi confronti.
Il Collettivo Italia Centro America considera che il processo intentanto da Desa e Sinohydro sia “politico”, perché le comunità indigene della zona e il Copinh, che non sono stati consultati secondo quanto dispone le Convenzione 169 dell’OIL, ratificata dall’Honduras nel 1995, sono in lotta contro il progetto, e da sei mesi occupano pacificamente e in modo continuativo la strada che conduce al cantiere.
Le manifestazioni e l’opposizione hanno già causato due morti tra gli indigeni della regione di Rio Blanco.
Per il momento, il processo ha coinvolto Bertha ed altri due membri del Copinh, Tomás Gómez Membreño e Aureliano Molina Villanueva, mentre si preparano altre denunce a carico di rappresentanti dell’organizzazione.
Vi chiediamo di firmare l’appello a sostegno del Copinh (lo leggete qui sotto, potete aderire inviando una mail all’indirizzo honduras@puchica.org), che verrà in seguito inviato al ministero degli Esteri italiano, e invitiamo chi può farlo a sostenere -attraverso il Collettivo Italia Centro America- le spese legali sostenute dal Copinh, con un versamento sul conto corrente bancario intestato al Collettivo Italia Centro America è IT64 G050 1801 6000 0000 0127 111 (presso la filiale di Milano di Banca Popolare Etica). La causale è “Solidarietà Copinh”
Collettivo Italia Centro America
***
Con l’ordine di arresto preventivo emesso nei confronti di Bertha Caceres, coordinatrice generale dell’organizzazione indigena Copinh, il sistema giudiziario honduregno si dimostra complice di un potere politico -che è ancora quello che ha perpetrato il Colpo di Stato del giugno 2009-.
Mentre l’Honduras si prepara a un processo elettorale farsa, per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, l’arresto di una tra le più riconosciute leader indigene del Paese rappresenta una chiara intimidazione nei confronti di tutti coloro che -in un Paese “svenduto” agli interessi multinazionali- lottano contro mega-progetti idroelettrici, minerari e contro l’accaparramento di terre.
Bertha, tutto il Copinh e il popolo lenca dell’Honduras rappresentano da oltre vent’anni un punto di riferimento anche per la società civile internazionale, per le loro lotte per il riconoscimento dei diritti dei popolo indigeni, primi tra tutti quelli relativi all’accesso alla terra e alla difesa dei beni naturali. Nel 2012, la prigioniera politica Bertha Cáceres è stata insignita, in Germania, del premio internazionale Shalom 2012.
Negli anni, il Copinh si è mobilitato contro decine di centrali idroelettriche, come quella di Agua Zarca a Rio Blanco, dove è in corso da sei mesi l’occupazione pacifica da parte della comunità Lenca. Adesso, però, il regime mostra il “pugno fermo”, slogan elettorale del presidente in carica, Pepe Lobo, perché gli interessi delle multinazionali sono diventati quelli del Paese.
Dall’Italia, dove Bertha e il Copinh hanno tessuto reti di solidarietà da Nord a Sud, manifestiamo solidarietà alla nuova “prigioniera politica”, e invitiamo il ministero degli Esteri ha farsi latore del nostro messaggio di fronte al governo honduregno:
- chiediamo che l’ordine di carcerazione nei confronti di Bertha Caceres venga ritirato, e venga annullata ogni accusa;
- chiediamo l’annullamento delle accuse contro Tomás Gómez Membreño e Aureliano Molina Villanueva, delle misura decise dal giudice nei loro confronti e dell’ordine di rimuovere il presidio contro il progetto idroelettrico di Rio Blanco;
- esigiamo la fine di ogni criminalizzazione del Copinh e dei movimenti sociali del Paese;
- esigiamo il rispetto della Convenzione numero 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro;
- esigiamo la smilitarizzazione delle zone indigene dell’Honduras.
Firme

16 settembre, 2013

Honduras Senza pietà contro il Copinh e le comunità Lenca + COMUNICATO COPINH



Il giudice rinvia la sentenza del processo contro i dirigenti dell’organizzazione indigena

in spagnolo:
http://nicaraguaymasespanol.blogspot.it/2013/09/honduras-todo-apunta-que-van-con-todo.html

 Dopo due lunghe ed estenuanti giornate, durante le quali nel Tribunale di Intibucà si è svolta l'udienza iniziale conto i tre dirigenti indigeni Lenca del Copinh (Consiglio Civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras), il Pubblico ministero ha chiesto la condanna con misure alternative alla detenzione per Aureliano Molina e Tomás Gómez, e l’immediato arresto per Bertha Cáceres, coordinatrice del Copinh e dirigente storica di questa organizzazione


Da quasi 6 mesi, il Copinh sta appoggiando la lotta delle comunità Lenca della zona di Río Blanco, nel nord-ovest del Paese, le quali non accettano la realizzazione del progetto idroelettrico "Agua Zarca", iniziato dall’impresa a capitale honduregno Desarrollos Energéticos, S.A. de C.V. (DESA) e realizzato, tra le altre, dalla compagnia contrattista cinese Sinohydro, con il sostegno incondizionato del governo e delle sue principali istituzioni.

Le comunità della zona si oppongono con forza alla concessione e allo sfruttamento del fiume Gualcarque, considerato sacro e intoccabile, e a quello dei territori ancestrali su cui vivono

Per questo motivo, il Copinh, gli abitanti delle comunità Río Blanco, che per due giorni sono rimasti in attesa della sentenza davanti ai locali del Tribunale, insieme a centinaia di organizzazioni e personalità, nazionali e internazionali, hanno denunciato che il processo promosso dall’impresa DESA contro i tre dirigenti indigeni sarebbe un’ulteriore prova della persecuzione e della criminalizzazione della protesta e della lotta sociale in Honduras.

Nel suo ultimo comunicato ‘Decolonizzazione, fiumi e emancipazione contro il razzismo e l’arroganza capitalista’, il Copinh ha comunicato che il giudice Lissien Lisseth Knight Reyes ha rinviato la sua decisione al prossimo 20 settembre, quando emetterà la sentenza di primo grado.

Ha inoltre sottolineato che l'impresa DESA si starebbe preparando per presentare altre accuse conto i tre dirigenti indigeni e anche contro membri dei Consigli Indigeni, del Consiglio degli Anziani e delle Anziane e del Patronato della Comunità La Tejera di Río Blanco.

“Intanto - continua il comunicato – nella zona sono arrivati nuovi contingenti di poliziotti e militari e si è elevato il livello di repressione contro le comunità”. Il Copinh denuncia, inoltre, accordi di facciata firmati dalle istituzioni di governo con l'impresa e pseudo dirigenti e patronati indigeni, "per rompere l'unità della lotta contro la diga e il progetto idroelettrico".

La storica organizzazione indigena ha infine rivolto un appello alle comunità organizzate, ai movimenti sociali alla resistenza hondureña e alle forze politiche e sociali progressiste, nazionali e internazionali, affinché si preparino  e si mobilitino in vista di un imminente sgombero violento del presidio a Río Blanco.

"Chiamiamo alla lotta, alla solidarietà militante, a intraprendere azioni di protesta nei confronti dello Stato dell’Honduras. Ratifichiamo che il Copinh, nonostante tutti gli attacchi e la criminalizzazione di cui è vittima, continua e continuerà a portare avanti il suo processo in difesa dei territori, della cultura, della spiritualità, dei beni comuni della natura, del Popolo Lenca e per la dignità", conclude il comunicato.

(Traduzione Sergio Orazi)

COMUNICATO COMPLETO

Decolonizzazione, fiumi ed emancipazione contro razzismo e arroganza capitalista

Comunicato sull'Udienza Iniziale

Ieri, al termine di una intensa giornata di lotta nel tribunale di Intibucà contro la criminalizzazione del COPINH, comunichiamo quanto segue:

1. Ancora una volta risulta evidente che l'impresa DESA e il Pubblico Ministero di Intibucà, servo dell'Impresa, con le sue accuse vacue e manipolatorie, hanno un atteggiamento che cerca di criminalizzare la lotta storica del COPINH e del popolo LENCA. E' evidente la dimostrazione di razzismo e disprezzo del Popolo Lenca con una requisitoria piena di bugie e contraddizioni ridicole. E' evidente, infine, l'aggressione, l'interventismo e l'abuso incostituzionale dello Stato contro il Popolo Lenca in generale.

2. I testimoni e avvocati della difesa, guidati dal compagno Victor Fernandez, sono stati fondamentali con una difesa cosciente, audace e ferma che dimostra che la popolazione indigena di Rio Blanco è in lotta per la sua convinzione e la sua legittimità di popolo originario, difendendo i sui diritti collettivi e individuali, e che non esiste nessun elemento che incrimini i nostri compagni dei fatti di cui sono accusati.

3. Il Pubblico Ministero e gli accusatori privati, nel presentare la denuncia al Tribunale, hanno richiesto la detenzione con misure sostitutive per Aureliano Molina y Tomas Gomez che consistono nel divieto di essere presenti nel cosiddetto "luogo dei fatti", presentarsi al Tribunale per firmare ogni 15 giorni, e che l'avvocato difensore sia responsabile del comportamento dei due compagni; nel caso di Bertha Caceres, Coordinatrice Generale del COPINH, gli accusanti hanno richiesto la detenzione.

4. Il giudice assegnato al caso, la Avvocata Lissien Lisseth Knight Reyes, non ha emesso la sentenza nel giornata di ieri, rinviando la stessa al prossimo Venerdì 20 Settembre alle 15.00 nel Tribunale di Intibucà.

5. L'impresa sta minacciando di presentare nuove accuse nei confronti dei tre compagni già sotto processo e contro altri membri dei Consigli Indigeni, del Consiglio degli Anziani e Anziane, e del Patronato della comunità di Tejera - Rio Blanco.

6. Contemporaneamente, si stanno schierando altre forze di polizia, più militarizzazione e vessazioni contro le comunità del nord di Intibucà, tra cui Rio Blanco. Tutto questo, come risultato della firma dell'accordo tra Governo e Impresa con dirigenti patronali e indigeni corrotti e con la partecipazione diretta di SEDINAFROH e del Presidente Porfirio Lobo Sosa.

7. Allertiamo le comunità organizzate, il COPINH, i movimenti sociali, la Resistenza hondureña, le forze politiche e sociali progressiste, chi lotta in difesa dell'ambiente, la solidarietà internazionale e gli organismi in difesa dei diritti umani,
QUELLO CHE PRETENDONO ED HANNO GIA' CHIESTO GLI ACCUSATORI, E' CHE SI ORDINI LO SGOMBERO VIOLENTO IN RIO BLANCO, UTILIZZANDO LE FORZE REPRESSIVE DELLO STATO, MINACCIA CONDANNABILE ED INACCETTABILE. IL POPOLO LENCA NON PUO' ESSERE CACCIATO DAL SUO PROPRIO TERRITORIO, OCCUPATO DA MIGLIAIA DI ANNI, CRIMINALIZZATO ANCORA UNA VOLTA PER LA SUA GIUSTA E DEGNA LOTTA.

8. Chiamiamo alla lotta e alla solidarietà militante, e che si compiano azioni nei confronti dello stato di Honduras. Ratifichiamo che il COPINH, nonostante tutti gli attacchi e la criminalizzazione, continua e continuerà nel portare avanti il suo processo in difesa dei territori, della cultura, la spiritualità, i beni comuni della natura, del Popolo Lenca e per la dignità.

I fiumi non si vendono, si proteggono e si difendono!

Con la forza ancestrale di Icelaca, Lempira, Mota e Etempica si sollevano le nostre voci piene di vita, giustizia, libertà dignità e pace!

Basta con la criminalizzazione della lotta del COPINH!
 

Altro materiale

Gallerie d’immagini su LINyM e La Rel  



Video:  

Articoli (in spagnolo):  



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